mercoledì 22 agosto 2012

Se ti abbraccio non aver paura


Fulvio Ervas
Editore Marcos Y Marcos
Aprile 2012
Pagine 319

TRAMA
La storia vera di un viaggio in moto attraverso l'America di un padre (Franco Antonello) e di suo figlio Andrea, a cui hanno diagnosticato l'autismo all'età di 3 anni.  Andrea ora è un bellissimo ragazzo di 17 anni, che comunica coi genitori attraverso il computer, suo padre decide di partire all'avventura, convinto che questo viaggio donerà ad entrambi un pò di libertà ed un legame maggiore.
CONSIDERAZIONI
Dal punto di vista letterario cosa si può dire di un libro che racconta la pura e semplice verità? nulla, se non che si legge con una scorrevolezza che pochi libri hanno il dono di avere. Non è nemmeno possibile dare un giudizio sulla bellezza del racconto, perchè quando una storia è reale, come lo è questa, non si può giudicare. Ad ogni modo, nel mio piccolo, non posso far altro che consigliarne la lettura - a chiunque- anche a quelli che non leggono mai. Non è un libro, è una lezione di vita, e per quanto sia il padre a dare il 'la' alla serie di eventi che si vanno sviluppando durante il viaggio, la vera lezione di coraggio e tenacia è proprio Andrea a darcela: le poche parole che vengono dai suoi pensieri, riportati lettera per lettera in questo libro, ci fanno entrare in un mondo che non ci appartiene e che difficilmente riusciamo a comprendere. 
Leggetelo, assolutamente. E poi andate a vedere le foto qui  www.andreaantonello.it e provate a riconoscere le persone del libro e i luoghi visitati.
CITAZIONE
'Come me la caverei io con un filtro negli occhi che cambia continuamente la percezione della luce? Che complicato mistero, vivere in un vortice che mescola di continuo la vita e la rende irriconoscibile. Capisco il suo desiderio di aggrapparsi a dei riferimenti, perché non ci si può sentire un giorno africano al Polo Nord e il giorno dopo esquimese nei deserti della Namibia, per sempre.'
'Il deserto entra ed esce dai miei pensieri. L’associazione tra deserto e autismo è immediata. La scarsità di relazioni, l’apparente monotonia. Il silenzio. L’essenzialità. La vita che si fa strada sgomitando, distante dall’esplosione delle foreste, infilata tra la sabbia, dentro le fessure delle rocce, che non disdegna mimetismi, adattamenti estremi, che accetta di perdere parti di sé pur di resistere. Eppure nemmeno il deserto può essere un luogo di solitudine assoluta, se ci abiti hai comunque necessità di rifornimenti, carburante, qualche telefonata, un paio di chiacchiere ogni settimana. Dovrai selezionare le amicizie migliori, il benzinaio meno antipatico. Forse l’autismo è un deserto inizialmente ostile, molto esigente, sin troppo sincero e io lo sto attraversando senza sapere se possiedo riserve d’acqua a sufficienza, se potrò conoscere i suoi segreti, se ne afferrerò l’essenza.'

sabato 4 agosto 2012

Un lavoro sporco

A dirti Job (2007)
di Christopher Moore
Elliot Editore
Pagine 443


TRAMA
Charlie Asher è il proprietario di un negozio di roba usata, ha una moglie, Rachel, e da pochi istanti è venuta al mondo anche la sua bellissima bambina. Ma basta un attimo e la sua vita viene sconvolta quando nella camera d'ospedale  trova la moglie senza vita e un uomo alto con un vestito color verde menta che gli chiede come mai lui riesca a vederlo. Charlie, dopo quell'incontro, inizia a vedere cose strane: luci dentro agli oggetti, corvi che svolazzano e strane ombre che lo turbano. Ma gli sarà tutto più chiaro quando riceverà per posta un libro il cui primo capitolo inizia così:
'Congratulazioni, sei stato scelto per fare le veci della Morte. E' un lavoro sporco, ma qualcuno deve pur farlo.'
CONSIDERAZIONI
Questo libro ha la capacità di trascinarti dentro alla storia sin dalla prima pagina, e senza accorgertene sei già arrivato alla fine. Una giusto mix di ironia e cattiveria, ma dietro alla quale si nascondono anche i buoni sentimenti, perchè come si sa, non esiste il Male senza il Bene.
Al finale 'ho fatto tana' quasi da subito (per l'ennesima volta complice la copertina, mannaggia a loro) ma il libro resta comunque una lettura piacevolissima, leggera ma non banale.
CITAZIONI
-Un dolore recente è un coltello affilato. Recide i nervi, disconnette la realtà. La lama, se è tagliente, è compassionevole. Solo con il tempo, quando il filo comincia a smussarsi, arriva la sofferenza. Quella vera.
- Il maschio beta è raramente l'esemplare più forte o più veloce ma, essendo in grado di prevedere il pericolo, è numericamente superiore. Il mondo è guidato dai maschi alfa, ma se funziona è solo grazie alla capacità riproduttiva del maschio beta.Il problema (che poi era il problema di Charlie) è che l'immaginazione del maschio beta è diventata superflua nella società moderna. Come le zanne a sciabola della tigre, o come il testosterone del maschio alfa, è davvero troppa perché se ne faccia buon uso. Di conseguenza, molti maschi beta diventano ipocondriaci, nevrotici, paranoici, oppure sviluppano dipendenza da porno o da videogiochi.
-Più tardi, Charlie si sentì molto male per il fatto che la piccola avesse usato la parola "gattino" come un'arma, e pensò che un buon padre avrebbe tentato di dare una sorta di significato a quell'esperienza; avrebbe potuto ricavarne una lezione. Così, fece sedere Sophie con un paio di orsi di Peluche, un servizio di tazzine in miniatura contenenti del tè invisibile, un piatto di biscotti immaginari e due cani giganteschi provenienti dall'inferno, dando inizio alla prima, sincera chiaccherata padre-figlia.

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