domenica 15 gennaio 2012

Il condominio


Di James G. Ballard
(High rise - Condominium 1975)
Editore Universale Economica Feltrinelli
Pagine 192

TRAMA
Un grattacielo londinese, costruito con le più innovative tecnologie, garantisce ai suoi residenti ogni confort e soddisfa tutti i bisogni delle famiglie, proprio come una piccola città; ma ben presto diventerà una sorta di prigione dorata dove si formeranno clan rivali e dove la più minima bega condominiale può essere oggetto di ripercussioni violente e gratuite: un luogo in cui sfogare i propri istinti primordiali.
CONSIDERAZIONI
Dopo aver letto la trama, le recensioni così positive su questo romanzo, dopo aver apprezzato altri romanzi dello stesso scrittore, mi duole moltissimo dire che ho fatto davvero fatica a terminare questo libro; l'ho finito per senso del dovere nei confronti di un argomento così interessante (la sociologia), ma si è rivelato un romanzo molto noioso, inutilmente ripetitivo e poco avvincente., così tanto che alla fine non mi riuscivo ad associare il nome del personaggio alle vicende che lo avevano caratterizzato nel romanzo, più anonimo di così si muore. Forse un breve racconto sarebbe stato sufficiente. Peccato.
CITAZIONE
'Il grattacielo aveva creato una nuova tipologia sociale, una personalità fredda e antiemozionale, insensibile alle pressioni psicologiche della vita di condominio, con esigenze minimali in fatto di privacy e capace di prosperare, come una macchina di nuova generazione, nell'atmosfera neutra. Era il genere di abitante che si accontentava di restare seduto nel suo carissimo appartamento a guardare la televisione senza audio, aspettando che i suoi vicini commettessero un errore. '

'Per molti versi, il grattacielo era il perfetto modello di tutto ciò che la tecnologia aveva fatto per rendere possibile l'espressione di una psicopatologia autenticamente "libera". '

'Gli inquilini del grattacielo restavano dov'erano, nascosti dietro le barricate nei loro appartamenti, cercando di preservare quel che restava della loro sanità mentale e di prepararsi per la notte. A quel punto anche le violenze si erano totalmente stilizzate, erano diventate freddi e casuali spasmi di aggressività. In un certo senso, la vita nel grattacielo aveva cominciato ad assomigliare a quella del mondo esterno: le stesse crudeltà e violenza celate entro una serie di cortesi convenzioni.'


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