lunedì 31 maggio 2010

Eagle Eye

(Eagle Eye USA 2008 azione\thriller)
Regia di D.J. Caruso
con Shia LaBeouf, Michelle Monaghan, Rosario Dawson, Billy Bob Thornton
















TRAMA
Jerry ha perso da poco il fratello gemello e si guadagna da vivere lavorando in una copisteria: di punto in bianco si ritrova il conto in banca pieno di soldi e la casa invasa da armi di cui ignora la provenienza. Una voce femminile al telefono gli comunica che entro 30 secondi la sua casa sarà presa d'assalto dall'fbi e che si ritroverà nei guai se non scappa. Jerry inizierà a seguire per filo e per segno le indicazioni della voce che pare seguirlo e rintracciarlo in qualsiasi luogo si trovi, finchè non incontrerà Rachel, la quale si trova nella stessa situazione.
CONSIDERAZIONI
Un bellissimo thriller, incalzante e ben congegnato. Per i lettori e appassionati di Asimov forse uno sviluppo scontato delle vicende, ma comunque superiore per qualità e contenuti a molti action movie degli ultimi anni. In Italia è passato quasi inosservato, mentre all'estero ha ottenuto ottimi incassi. Leboeuf è un attore emergente molto bravo, perfetto per questo genere di film. Consigliato agli appassionati dei film d'azione alla Bruce Willis.
CURIOSITA'
Il film è ispirato dal racconto "Tutti i guai del mondo" di Isaac Asimov e prodotto da Steven Spielberg.
CITAZIONE
Jerry:Usa la frizione prima di cambiare
Rachel:Non fare il maestrino, stronzo!
Jerry:Tu guidi così e io sarei lo stronzo?"
VOTO 7

mercoledì 26 maggio 2010

Lost è finito :(



...e son passati sei anni, Lost è finito e a prescindere dal finale posso senz'altro affermare che è stata una delle più belle serie mai viste.
Questo era il mio pronostico sul finale ma si è rivelato sbagliato ( ho azzeccato solo che la vita parallela era una situazione di continuità con gli eventi dell'isola).
E' stato un finale molto toccante, io personalmente ho pianto dall'inizio alla fine, in ogni scena in cui un personaggio vedeva il flash della sua vita è partita la lacrima.
E' un finale che ha deluso molti, ci aspettavamo delle risposte che non ci sono state date, forse hanno calcato un pò la mano infarcendo la storia di troppi misteri, usando i viaggi nel tempo quando sapevano dall'inizio che la fine sarebbe stata quella, onestamente qualche cosa ce la potevano risparmiare; ma il finale mi è comunque piaciuto, l'ho trovato in linea con tutta la serie, incentrata sulla fede, sul bene e il male e che ha lasciato la possibilità di dare la propria interpretazione personale di ciò che possa essere il paradiso, l'aldilà, la vita dopo la morte: l'ho trovato molto "religiously correct" (chissà se si dice o se me lo sono inventato ora :D); e a prescindere da questo comunque una spiegazione su ciò che sia l'isola è stata data nella puntata in cui si vedeva la madre di jacob, per tutto il resto, per la storia dei Losties il finale mi ha soddisfatto, l'ho trovato originale.
E' normale porsi un sacco di domande, quando uno si appassiona così tanto ad una serie nota cose che vorrebbe gli venissero spiegate, magari anche qualche incongruenza, diciamo che una parte di Lost l'hanno fatta forse più gli spettatori che gli sceneggiatori: ci abbiamo rimuginato talmente tanto che a noi spettatori non è bastato immaginare, volevamo sapere, volevamo che ci dicessero esattamente come stavano le cose.....per ognuno dei numerosi personaggi, ma va bene così, mi mancherà tremendamente.
Se qualcuno volesse capirci di più, vi consiglio di andare a leggere qui:
Televisionando.it

venerdì 21 maggio 2010

Brothers

(Brothers Usa 2009)
Regia di Jim Sheridan
con Tobey Maguire, Jake Gyllenhaal, Natalie Portman


















TRAMA
Sam, marito di Grace e padre di due bambine, parte per una missione in Afghanistan. Quando il suo elicottero viene abbattuto, Sam viene dichiarato morto
e ad occuparsi della sua famiglia sarà Tommy, il fratello minore appena uscito di prigione.
Tommy, all'inizio malvisto, riuscirà presto a farsi benvolere dalle nipoti, ma anche da Grace: i due infatti iniziano a provare una forte attrazione l'uno verso l'altra.
Ma Sam non è morto, e una volta ritornato a casa la tensione familiare comincierà ad essere insostenibile per tutti.
CONSIDERAZIONI
Pensavo fosse una delle tante storie d'amore tragiche e strappalacrime, invece non è così. Il film si sofferma molto sul rapporto tra i due fratelli e la moglie di Sam, ma la cosa che colpisce di più e che a mio parere merita più considerazione non è il triangolo amoroso, bensì le sensazioni e sentimenti che attraversano un uomo che ha fatto la guerra, che è stato imprigionato per mesi e che ritorna a casa dopo che la famiglia lo credeva morto; un uomo che ha vissuto un'esperienza così traumatizzante da non consentirgli di godersi il resto della sua vita con la famiglia e che per sentirsi in pace con sè stesso li accusa di aver tramato alle sue spalle.
Il film è molto lento e riflessivo, e si fa forza di un cast spettacolare, l'ex spiderman dimostra di non sapere solo arrampicarsi sui palazzi e fare battutine ad effetto ma dà prova di essere un grandissimo attore. Se il film mi è piaciuto lo devo solo a lui e a Jake Gyllenhaal, che hanno saputo valorizzare i loro personaggi.
Ho apprezzato molto anche il fatto che dietro a questa storia d'amore ci fosse qualcosa di diverso: non è la classica storia di tradimenti gelosie e incomprensioni, il tema trattato è molto più profondo e gliene va dato atto.
CURIOSITA'
Il film è un remake di "Non desiderare la donna d'altri" diretto da Susanne Bier nel 2004 in Danimarca; quest'ultimo si è aggiudicato il premio del pubblico al Sundace film festival.
CITAZIONE
"Solo i defunti hanno conosciuto la fine della guerra"
VOTO 7

martedì 11 maggio 2010

Una teoria sul finale di Lost
























SPOILER: NON LEGGETE SE NON SIETE AL PASSO CON LE PUNTATE TRASMESSE IN AMERICA O SU SKY.
Mancano solo 3 puntate alla fine di una delle serie più avvincenti che io abbia mai visto: Lost.
Da una discussione fatta con un'amica proprio sull'ultima serie credo di aver maturato una mia personale teoria sul finale che andrò qui a spiegare (visto che mio marito non vuole saperla e io non riesco a tenerlo per me, sia mai che indovino almeno posso dire "ecco lo sapevo" e mostrare le prove eh eh eh): la realtà parallela che ci viene mostrata altro non è che il reale finale, quello che accadrà quando sull'isola sistemeranno le cose con Locke, che sia Jack (probabilissimo e quasi scontato candidato) o chi per lui. E questo spiegherebbe perchè nella realtà "parallela"" Desmond che si è ricordato tutto cerca di uccidere Locke investendolo e appunto il fatto che alcuni di loro piano piano si ricordino di essersi conosciuti e si rendano conto delle strane coincidenze. Quello che non so è se l'uomo nero è riuscito a fuggire dall'isola (visto che all'inizio della serie si vede chiaramente che è affondata) e in qualche modo occupa ancora il corpo di Locke o di qualcun altro, oppure se sono riusciti a sconfiggerlo per sempre, ma propendo per la prima ipotesi. Il fatto che molti che erano morti siano tornati in vita può sempre essere spiegato col fatto che la soluzione trovata dal candidato per andarsene dall'isola prevede appunto di modificare il tempo in modo che sull'isola in realtà non ci siano mai andati.....insomma mi si annoda il neurone, ma una vaga idea di come potrebbe essere strutturata la cosa ce l'ho. Sulla natura dell'isola e dei due principali uomini che l'hanno abitata invece non ho idea, ci sono i geroglifici, c'è la statua che rappresenta la dea egizia della fertilità e tanti altri indizi che possono farci capire da quanto tempo in realtà esista quest'isola ma spero che almeno questa cosa mi venga spiegata in queste ultime tre puntate.
In poche parole: l'isola verrà affondata, la realtà parallela e le vicende dell'isola diverranno un'unica soluzione di continuità quando il candidato avrà vinto o perso e sarà come se nulla fosse mai successo.
Ai posteri l'ardua sentenza ( accetto molto volentieri smentite e precisazioni)

Certo.....a meno che non salti fuori una tartaruga magica....


venerdì 7 maggio 2010

Un libro per le future mamme


Edito dalla Rizzoli, uscirà nelle librerie il 12 maggio. Un libro per tutte le mamme e future mamme: che sappiano che un figlio non è tutto rose e fiori.

"Lei ha 27 anni e crede nel mojito, nella carriera, nel suo uomo e nei viaggi improvvisati. La nana ha cinque settimane e abita la sua pancia. Scoprirlo è uno shock, soprattutto se nell’immaginario collettivo “fare la mamma” appare un’attività totalizzante, incompatibile con libertà, sogni, ambizioni e diverse sfaccettature della propria personalità. L'autrice-protagonista decide di affrontare la situazione armandosi di buoni propositi, ma soprattutto di ironia e sarcasmo.
Qui si sostiene che è buono e giusto conservare la parte migliore di sé - quella divertente, folle, avventuriera - anche dopo un figlio. Che l'istinto materno a volte arriva e altre è in ritardo. Ma anche che esistono momenti neri che nessuno racconta, che dopo un mese di neonato ne servirebbero tre di psicoterapia, che ogni tanto è perfettamente normale rimpiangere il “prima”.
Dimenticate la mammina che chiama il figlio “angioletto” anche se non dorme da quindici settimane, quella che considera il parco giochi una botta di vita e quella che decanta le gioie delle vacanze coi nonni. Preparatevi a scoprire la verità, tutta la verità riguardo alla vita col pupo, e anche gli esilaranti retroscena di pappe, giochi e ninne nanne.
Un libro dedicato alle donne che si sentono troppo giovani per fare figli, a quelle che ci pensano ma non hanno idea di cosa le aspetti, a quelle che già ne hanno e certe volte, con tutto l’amore del mondo, vorrebbero fuggire alle Bahamas."
Chiara Cecilia Santamaria
Per saperne di piùGiustificahttp://machedavvero.it/

martedì 4 maggio 2010

Acido solforico

ACIDO SOLFORICO
Amélie Nothomb

TRAMA
Acido Solforico è la storia di un reality che riproduce fin troppo fedelmente un campo di concentramento, dove i prigionieri, presi a caso dalla strada, sono costretti a lavorare, vengono portati alla fame e infine uccisi quando risultano essere inutili e poco "televisivi". Un reality che la gente guarda con avidità e senza ritegno.
CONSIDERAZIONI
Questa trama, è il motivo che mi ha spinto a leggere questo libro. Oltre ad essere incuriosita dallo sviluppo delle vicende, ero curiosa di capire come la Nothomb spiegasse i motivi per cui un reality del genere fosse possibile, come si potesse attuare un programma del genere andando palesemente contro quelle che sono le leggi per i diritti umani.
Ed è questa forse l'unica cosa rimasta in sospeso: alla scrittrice forse questa parte non interessava, forse per lei era soltanto una provocazione contro ogni sorta di reality televisivo, oppure non si è resa conto che effettivamente questo era un punto che andava spiegato: un punto fondamentale da chiarire all'inizio, per accettare tutto quello che poi avremmo letto in seguito. Quello che rimane in secondo piano, quasi assente infatti, è il mondo esterno, gli spettatori, i familiari dei partecipanti, i politici, non se ne fa parola.
E quindi mi tocca fare questa precisazione: se prendiamo questa storia per quella che è il libro risulta decisamente originale e che merita un posto nelle librerie di chiunque, se cerchiamo di contestualizzarlo alla realtà allora al libro manca un capitolo fondamentale, la spiegazione di come sia possibile realizzare un reality che uccide le persone senza commettere alcun reato e rischiare il carcere (anche se pensandoci bene, come la spieghi una cosa del genere?)
Detto questo, rimane comunque una bella analisi di come l'uomo venga attratto dalla crudeltà e stupidità dei reality. E' una provocazione netta nei confronti della portinaia che c'è in ognuno di noi, analizza la parte di noi che rallenta con l'auto quando c'è un incidente, che ascolta divertita i discorsi privati dei passanti o dei vicini di casa, quella a cui piace conoscere gli scheletri nell'armadio degli altri per sentirsi migliore. Da leggere.

CITAZIONE:
"Venne il momento in cui la sofferenza altrui non li sfamò più:ne pretesero lo spettacolo"
"-non crede che siano gli organizzatori a creare quel mercato, come un pubblicitario crea un bisogno?
-No. L'ultima responsabilità ricade su colui che accetta di assistere a uno spettacolo così facile da rifiutare"
"Spettatori, spegnete i televisori! i maggiori colpevoli siete voi! Se non accordaste un'audience così vasta a Concentramento, questa mostruosa trasmissione sarebbe finita da un pezzo! E quando ci guardate morire, i vostri occhi sono i nostri assassini!"
"Che dolore! Che giornata nera per l'umanità! non abbiamo il diritto di non guardare: bisognerà essere testimoni di tanto orrore, verrà il momento della resa dei conti. E in quel momento, non diremo certo che non c'eravamo."

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