Di Pulsatilla (alias Valeria Di Napoli)
Editore Castelvecchi 2006
Pagine 195
TRAMA
Questo fa sì che risulti un tantino antipatica e spocchiosa, una di quelle persone che si danno addosso e allo stesso tempo dimostrano tutto il loro narcisismo. E poi c'è quella definizione che usa su se stessa per denotare un aspetto poco carino: a pagina 131 dice "sembravo una mongoloide", non mi è piaciuto. Bisognerebbe chiederle se era sua intenzione usare questo termine per definirsi simile ad una asiatica orientale oppure ad uno affetto dalla sindrome di Down, se fosse la seconda lo troverei francamente di cattivo gusto e indice di poca intelligenza.
Tuttavia, devo ammettere che il libro ha catturato la mia attenzione, me lo sono letto in un paio di giorni, il target è rivolto alle donne, magari sue coetanee, un pò fricchettone ma anche alle radical chic stile "secsendesiti" tenendo bene a mente che tale recensione è stata scritta da una che non appartiene a nessuna delle due categorie.
CITAZIONE
"Lui era un personal trainer e mi avrebbe aiutato a trovare l'allenamento che faceva per me... Lui, mi avrebbe fatto perdere peso. Bla bla bla. La mia attenzione durante il pistolotto si tenne viva grazie all'espressione attività lipolitica, che in un primo tempo interpretai come attività lì politica: mi incuriosì, volli capire di che si trattasse.
Compresi che non c'era nessuna polis da governare quando mi trovai sdraiata su una cyclette orizzontale, dove, sempre a causa della mia nanitudo, mi sbiellai un'anca nel tentativo di completare la pedalata. Demorsi."