domenica 27 maggio 2012

Gang bang

di Chuck Palahniuk
Editore Strade blu Mondadori
Prima edizione settembre 2008
Pagine 230


TRAMA
Cassie Wright decide di chiudere la sua carriera da porno-attrice battendo il record mondiale e andando con 600 uomini in una volta sola, per poi farne un film. Quello che rende ancora più particolare l'evento è che Cassie ha in mente di morire durante le riprese e di devolvere l'incasso del film  al figlio concepito durante il suo primo ciak molti anni fa e poi abbandonato. Tra quei seicento, ce n'è uno che dice di essere proprio il figlio abbandonato.
CONSIDERAZIONI

...si però dai, quest'uomo ha qualche problema, non è possibile concepire un libro del genere... o meglio, forse lo è, ma il finale è davvero grottesco oltre che morboso. Chi legge Palahniuk è preparato a tutto, quindi non è per pudicità che parlo ma per le assurdità delle situazioni che si vengono a creare. 
E dopo averne già letti altri 8 suoi mi arrogo la presunzione di dire che dal punto di vista della scrittura è molto meno brillante di altri. Ci potrà essere qualcuno che trova divertente la scelta dei titoli dei film, io però l'ho trovato umorismo spicciolo. Stavolta non mi è piaciuto tantissimo, forse il più brutto di Chuck.
CITAZIONE
Nell'istituto religioso che ha frequentato da ragazza, dice la signora Wright, tutte le allieve dovevano coprirsi le orecchie con una sciarpa. Questo perchè nella Bibbia di dice la Vergine Maria rimase incinta quando lo Spirito Santo le sussurrò all'orecchio. Orecchie come vagine. La convinzione che sia sufficiente sentire un'idea sbagliata per perdere l'innocenza. Un dettaglio di troppo e sei rovinata. Overdose di informazioni.
E' la verità.
Un'idea sbagliata può mettere radici in te e crescere.

giovedì 24 maggio 2012

Carnage

Carnage
(Francia\Germania\Polonia\Spagna 2011 commedia)
Regia di Roman Polanski
con Jodie Foster, Kate Winslet, Christoph Waltz, John C. Reilly

TRAMA
A causa di una lite un ragazzino di 11 anni colpisce un suo coetaneo con un bastone. I rispettivi genitori decidono di incontrarsi per risolvere la questione da persone civili. Ma dopo un inizio di banali convenevoli la discussione degenera in una lite senza fine.
CONSIDERAZIONI
Dunque, non so se è colpa mia oppure del regista che non ha saputo sviluppare meglio la ripresa, perchè devo dire che la scena finale, mi ha lasciata molto perplessa; fino a che poi ho scoperto di non aver prestato bene attenzione agli ultimi istanti del film che danno il senso a tutto quanto. Allora sì, che poi ho capito la genialità di questa pellicola. 
Gli attori, neanche ci fosse bisogno di dirlo, sono fenomenali, soprattutto Waltz, che con questo film avvalora ancora di più il suo mestiere.
Quattro personalità ben distinte, che all'inizio risultano egualmente stucchevoli, proprio per il finto buonismo che li contraddistingue (esercizio ben riuscito da parte del regista), salvo poi dimostrare la vera natura di ognuno; ed è allora che inizia il divertimento: inevitabile ridere dell'involontaria comicità che suscitano i genitori esasperati dal comportamento dei figli, ma soprattutto dall'educazione impartitagli. Inevitabile poi, che siano proprio le due donne a fomentare la lite, messe in discussione nel loro ruolo di madri, mentre i due padri quasi si spalleggiano della serie 'mal comune mezzo gaudio'.
Film per nulla noioso, nonostante sia stato girato interamente in una stanza, come forse voleva l'opera teatrale da cui è tratto. 
Un film che si poggia tutto sulla morale: su quanto sia meglio cercare di non prendersi troppo sul serio, e su quanto le parole alle volte, più che risolvere, complichino una situazione di per sè non così contorta.
CITAZIONE
"Vuole sapere in cosa credo io Penelope? Credo nel dio della carneficina, l’unico che comanda da sempre. Lei dovrebbe sapere meglio di tutti che la prima forma di diritto è la forza bruta"

martedì 22 maggio 2012

Ti prendo e ti porto via


Di Niccolò Ammaniti
Eizione Piccola biblioteca oscar Mondadori
Prima pubblicazione aprile 2000
Pagine 452

TRAMA
La vita di quattro persone si intreccia nel paesino di Ischiano Scalo: Pietro e Gloria, due ragazzini alle prese coi primi amori, il bullismo e la scuola; Graziano Biglia, consumato playboy  e Flora Palmieri, giovane professoressa, un pò solitaria e misteriosa.
CONSIDERAZIONI
Di solito quando finisco un libro, aspetto almeno un giorno o due prima di iniziarne un altro, perchè se il libro è tanto bello mi piace ripensarci su un pochino.
E' un bel libro in realtà, scritto bene, ed è difficile non rimanerne affascinati, ma è una storia che passato qualche giorno lascia il tempo che trova (forse perchè non mi sono immedesimata in nessuno dei personaggi). 
Era il primo libro di Ammaniti che leggevo, e nel mentre devo dire che mi ci ero appassionata parecchio; poi però, la storia ha preso una piega che francamente non mi aspettavo, e mi ha spiazzata un po'. Nonostante qualche perplessità è una lettura che mi sento comunque di consigliare, per la sua semplicità e profondità al tempo stesso.
CITAZIONI
-La famiglia Moroni assomigliava un po' a quelle popolazioni delle isole dei mari del Sud che vivono in uno stato di perenne apprensione, pronte ad abbandonare il villaggio appena riconoscono in cielo i segni premonitori dell'uragano. Allora filano a rifugiarsi nelle grotte e lasciano che le forze della natura si scarichino. sanno che il fortunale è violento ma di breve durata. Quando finisce, tornano alle loro capanne e con pazienza e filosofia rimettono in piedi quelle quattro assi che gli servono a coprirsi la testa.
-Non pensare a niente è molto difficile. 
Ci provi, ti strizzi le meningi e ti metti a pensare che non devi pensare a niente e ti sei già fottuto perchè questo è un pensiero.

lunedì 14 maggio 2012

L'uomo dei cerchi azzurri

(L'homme aux cercles bleus - Fred Vargas)
Edizione originale 1991
Collana Sile libero Einaudi editore
Pagine 238


TRAMA
Quasi ogni notte, un buontempone a Parigi disegna cerchi azzurri al cui centro si trovano oggetti dimenticati o buttati via, ed insieme ad essi la scritta 'Victor, malasorte, il domani è alle porte'. L'unico a prendere sul serio la faccenda è il commissario Adamsberg, che ha la straordinaria capacità di risolvere casi impossibili. Lo aiuteranno, oltre al detective Danglard, un'oceanografa che ha la strana abitudine di seguire persone a caso, e che una notte riesce ad individuare il famoso uomo dei cerchi azzurri. Quando al centro di uno dei cerchi una mattina troveranno un cadavare la ricerca inizierà a farsi più serrata. 
CONSIDERAZIONI
E' il primo romanzo che leggo della Vargas, e di sicuro ho capito che il suo punto forte è la caratterizzazione dei personaggi. Adamsberg, così come Mathilde sono due personalità molto particolari ed interessanti. A parte questo il libro non mi è piaciuto granchè, perchè se è vero che la trama riesce a trascinare per la sua semplicità e per l'ambientazione (che mi ricorda tanto un film di Hitchock), dall'altra parte è anche vero che si sviluppa in maniera inverosimile. Non voglio svelare più di tanto, ma credo che nella realtà sia piuttosto improbabile che l'assassino riesca a passare così inosservato, un colpo di scena sicuramente, ma ne va a discapito della verosimiglianza con la realtà, e questo stona parecchio, a mio avviso. In fondo, in un thriller, bisogna cercare di essere originali senza scadere nell'assurdo. Provo ad immaginarlo in una trasposizione cinematografica, dove le immagini parlano, e mi rendo conto che sarebbe un film molto rischioso. Non so, tre stelle mi sembrano più che sufficienti, soprattutto considerando che il colpevole è stato smascherato sulla base di pure supposizioni e nessuna prova apparente. p.s. una volta finito il libro sono andata a rileggermi tutte le parti che riguardavano il colpevole per vedere se ci fosse qualche passaggio da cui avrei potuto sospettare di lui: è stato divertente. 

CITAZIONI
- Si nasce e si crepa e nel mezzo ci si ammazza di fatica per perdere tempo facendo finta di guadagnarlo, e questo è tutto quello che ho vglia di dire sugli uomini.
-Adamsberg camminò fino a sera. Era l'unico modo che aveva trovato per fare una cernita dei proprio pensieri. Come se grazie al movimento del camminare i pensieri venissero sballottati quasi fossero particelle in un liquido. Finché le più pesanti non cadevano sul fondo e le più fini rimanevano in superficie.

sabato 5 maggio 2012

Pigmeo

di Chuck Palahniuk
(Pigmy 2009)
Editore Piccola biblioteca Oscar Mondadori
Pagine 238

TRAMA
Pigmeo è un tredicenne che viene da un paese straniero totalitario e terrorista non ben identificato. Approda negli USA grazie ad un programma di scambio studenti e finisce nella classica famiglia americana middle-class cristiana.  Addestrato fin dalla tenera età alle arti marziali, alla chimica ma soprattutto all'odio degli stati uniti, il compito di Pigmeo è quello di attuare un piano che provocherà milioni di morti.
CONSIDERAZIONI
Dispaccio primo. Inizia qui primo resoconto di operativo me, agente numero 76, scrive parole su libro luminoso schiacciando pulsanti con lettere di alfabeto. A scopo cronaca: testa di operativo me pensa che sua materia grigia frigge mentre questo agente legge libro di uomo pazzo.
Allora... premettendo che se non fossi stata una fan sfegatata di Chuck l'avrei lanciato dalla finestra, e che le prime 100 pagine è stato come tornare alle elementari e imparare a leggere, devo dire che il libro mi è comunque piaciuto. Una volta superato lo scoglio grammaticale, se uno ha la pazienza e la voglia di proseguire la lettura riesce ad entrare nella storia e ad appassionarvicisivicisivi...insomma quella roba lì. Lo scrittore ha esagerato, senza ombra di dubbio, ma non avendo sufficienti conoscenze di inglese per poter attribuire la colpa anche al traduttore (che per me è un santo visto il tipo di libro che ha dovuto tradurre), posso dire che se Palahniuk si fosse concentrato più sulla storia che sullo stile usato avrei preferito di gran lunga.
Storia romantica? bè, se la si vuole vedere così, in fondo Pigmeo è solo un ragazzino, addestrato o meno che sia a compiere il suo dovere di terrorista non bisogna dimenticarsi che è un bambino con un passato di privazioni e dall'infanzia decisamente poco serena. Provate ad immaginare cosa può succedere quando entra a far parte di una tipica famiglia americana (cristiana sì ma liberale e aperta al dialogo)? 
CITAZIONI
'Piedi di questo operativo cammina dietro a angoli, dentro valle coperta di oggetti, tutti oggetti vanta più economico. Tutti vanta più buono. Tutti oggetti dentro battaglia così che qualcuno adotta'.
' la vera intelligenza viene fuori quando smetti di citare gli altri'
'Ospite madre sbatte palpebra acquosa, sfrega becco grondante... spalle ha sussulto, scuote... Entrambi arto sussultante di ospite madre scaglia a scopo abbraccia questo agente. Abbranca torso di operativo me, comprime testa di questo agente dentro mezzo ghiandole mammarie di ospite madre. Inumidisce capelli di operativo me con molto di acqua di occhio. Risuona contrazioni, tu-tump, tu-tump, regolare sistematica convulsione da muscolo di cuore di madre dentro orecchio di questo agente.
Battito cardiaco fa battaglia con macchina di pensiero...'

giovedì 3 maggio 2012

Faces in the crowd - frammenti di un omicidio

Faces in the crowd - Frammenti di un omicidio
(thriller USA 2011)
Regia di Julien Magnat
con Milla Jovovich, Julian McMahon




TRAMA
In seguito ad un'aggressione Anna manifesta i sintomi della 'prosopagnosia', un deficit del sistema nervoso che le impedisce di riconoscere i volti delle persone. Anna quindi non è in grado di aiutare la polizia a trovare il serial killer che ha visto in faccia quando è stata aggredita, e non riconosce più nemmeno i suoi amici.
CONSIDERAZIONI
Rompo il mio silenzio cinematografico dopo un po' di mesi per spendere due parole su questo film che come thriller fa assolutamente schifo, ma come film comico è una perla da non lasciarsi scappare. Di seguito, anticipazioni sulla trama, che vi assicuro non vi rovinano nulla. Difatti, chi sia il colpevole è chiaro fin dalla sua prima apparizione nel film, figura anonima e totalmente fuori luogo della serie 'inserisco un personaggio a cazzo di cui nessuno sospetti e poi alla fine adatto la trama per fare in modo che il colpevole sia lui'. E' subito lampante che il colpevole sia quello lì, peraltro non saprei darvi nessun motivo in particolare, nessun indizio dato dalla trama, però è così. Poi, recitazione e doppiaggio a parte (su cui stenderei un velo pietoso) è proprio la struttura della trama a non stare in piedi. Già solo il fatto che la protagonista se ne torni a casa a piedi in una strada buia e desolata significa che te la vai a cercare, poi vieni aggredita, ti viene una malattia che non riconosci i volti delle persone, che cambiano di continuo ogni volta che sposti lo sguardo da un'altra parte....ok, ma cazzo! le voci dei tuoi amici non le riconosci? perchè cari miei, nel film il fidanzato della protagonista, non solo cambia volto per farvi immedesimare in quello che vede Anna, ma cambia pure la voce! e quindi lei si ritrova davanti non solo gli amici con un viso diverso, ma pure con una grande carriera da ventriloqui davanti a loro! e non lo sanno nemmeno.
Comunque, la ragazza va da una vecchia bacucca che le insegna a trovare in ognuno un particolare inconfondibile che le consenta di non sbagliare mai persona. Lei scopre che il volto del detective non cambia mai perchè ha la barba e se ne innamora. Se ne vanno in camporella e sto genio qua cosa fa? ma non va a tagliarsi la barba!!! lei non lo riconosce più, il serial killer che la stava tampinando perchè tanto era sicuro di non essere riconosciuto si veste come il detective e lei, quando si ritrova davanti tutti e due non sa a chi sparare perchè sono due gemelli, quindi ovviamente anche con la stessa voce e corporatura. Oltretutto, scappando, torna sul luogo della prima aggressione, perchè le avevano detto che c'era il 3x2 e le mancava solo un'altra aggressione per portarsi a casa un bel servizio di piatti in ceramica di capodimonte, e così già che correva tanto valeva andare proprio lì, in quel posto buio e desolato. Però, meno male che il detective era un genio, perchè salva la situazione ridisegnandosi la barba col sangue di naso e lei finalmente lo riconosce e...tutti vissero barbuti e contenti (non è vero, non finisce così, ma se lo volete vedere almeno il colpo di scena aahahahhahah finale ve lo lascio segreto, però quella del sangue di naso c'è davvero, giuro).
Ah, io comunque disgraziatamente un giorno soffrissi di prognopagnosia c'ho il marito col pizzetto....sto in una botte de fero!

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