sabato 1 settembre 2012

Tempo fuori luogo (Tempo fuor di sesto)

Time out of joint (1959)
di Philip K. Dick
Sellerio Editore
Pagine 307

TRAMA
In una tranquilla cittadina americana vive Ragle Gumm, ospite nella casa della sorella Margo e di suo marito Vic Nielsen. Ragle si guadagna da vivere vincendo quotidianamente ormai da anni un concorso sul quotidiano locale, motivo per cui in città è diventato una celebrità. A poco a poco in lui si insinua una sorta di paranoia per cui sente di non essere padrone della propria vita e che qualcosa sia appunto fuori luogo e fuori tempo. E' tutto frutto della sua mente oppure c'è qualcosa di vero?
CONSIDERAZIONI
Un libro abbandonato, trovato per caso in uno scaffale ha attirato la mia attenzione. Dick è sicuramente sinonimo di grande letteratura, e non potevo lasciarmelo scappare. Pensavo fosse una lettura impegnativa, come lo era stata per 'In senso inverso' invece è stata scorrevolissima, tanto che il libro mi è, ahimè, durato un paio di giorni. Un libro eccezionale, originale che ti trascina in un lampo dentro alla storia come solo i migliori thriller sanno fare, se poi ci mettete anche che c'è la fantascienza di mezzo, allora gli appassionati del genere non possono non leggerlo. Questo libro mi ha fatto venir voglia di approfondire la conoscienza di Dick. Accetto consigli in merito.

mercoledì 22 agosto 2012

Se ti abbraccio non aver paura


Fulvio Ervas
Editore Marcos Y Marcos
Aprile 2012
Pagine 319

TRAMA
La storia vera di un viaggio in moto attraverso l'America di un padre (Franco Antonello) e di suo figlio Andrea, a cui hanno diagnosticato l'autismo all'età di 3 anni.  Andrea ora è un bellissimo ragazzo di 17 anni, che comunica coi genitori attraverso il computer, suo padre decide di partire all'avventura, convinto che questo viaggio donerà ad entrambi un pò di libertà ed un legame maggiore.
CONSIDERAZIONI
Dal punto di vista letterario cosa si può dire di un libro che racconta la pura e semplice verità? nulla, se non che si legge con una scorrevolezza che pochi libri hanno il dono di avere. Non è nemmeno possibile dare un giudizio sulla bellezza del racconto, perchè quando una storia è reale, come lo è questa, non si può giudicare. Ad ogni modo, nel mio piccolo, non posso far altro che consigliarne la lettura - a chiunque- anche a quelli che non leggono mai. Non è un libro, è una lezione di vita, e per quanto sia il padre a dare il 'la' alla serie di eventi che si vanno sviluppando durante il viaggio, la vera lezione di coraggio e tenacia è proprio Andrea a darcela: le poche parole che vengono dai suoi pensieri, riportati lettera per lettera in questo libro, ci fanno entrare in un mondo che non ci appartiene e che difficilmente riusciamo a comprendere. 
Leggetelo, assolutamente. E poi andate a vedere le foto qui  www.andreaantonello.it e provate a riconoscere le persone del libro e i luoghi visitati.
CITAZIONE
'Come me la caverei io con un filtro negli occhi che cambia continuamente la percezione della luce? Che complicato mistero, vivere in un vortice che mescola di continuo la vita e la rende irriconoscibile. Capisco il suo desiderio di aggrapparsi a dei riferimenti, perché non ci si può sentire un giorno africano al Polo Nord e il giorno dopo esquimese nei deserti della Namibia, per sempre.'
'Il deserto entra ed esce dai miei pensieri. L’associazione tra deserto e autismo è immediata. La scarsità di relazioni, l’apparente monotonia. Il silenzio. L’essenzialità. La vita che si fa strada sgomitando, distante dall’esplosione delle foreste, infilata tra la sabbia, dentro le fessure delle rocce, che non disdegna mimetismi, adattamenti estremi, che accetta di perdere parti di sé pur di resistere. Eppure nemmeno il deserto può essere un luogo di solitudine assoluta, se ci abiti hai comunque necessità di rifornimenti, carburante, qualche telefonata, un paio di chiacchiere ogni settimana. Dovrai selezionare le amicizie migliori, il benzinaio meno antipatico. Forse l’autismo è un deserto inizialmente ostile, molto esigente, sin troppo sincero e io lo sto attraversando senza sapere se possiedo riserve d’acqua a sufficienza, se potrò conoscere i suoi segreti, se ne afferrerò l’essenza.'

sabato 4 agosto 2012

Un lavoro sporco

A dirti Job (2007)
di Christopher Moore
Elliot Editore
Pagine 443


TRAMA
Charlie Asher è il proprietario di un negozio di roba usata, ha una moglie, Rachel, e da pochi istanti è venuta al mondo anche la sua bellissima bambina. Ma basta un attimo e la sua vita viene sconvolta quando nella camera d'ospedale  trova la moglie senza vita e un uomo alto con un vestito color verde menta che gli chiede come mai lui riesca a vederlo. Charlie, dopo quell'incontro, inizia a vedere cose strane: luci dentro agli oggetti, corvi che svolazzano e strane ombre che lo turbano. Ma gli sarà tutto più chiaro quando riceverà per posta un libro il cui primo capitolo inizia così:
'Congratulazioni, sei stato scelto per fare le veci della Morte. E' un lavoro sporco, ma qualcuno deve pur farlo.'
CONSIDERAZIONI
Questo libro ha la capacità di trascinarti dentro alla storia sin dalla prima pagina, e senza accorgertene sei già arrivato alla fine. Una giusto mix di ironia e cattiveria, ma dietro alla quale si nascondono anche i buoni sentimenti, perchè come si sa, non esiste il Male senza il Bene.
Al finale 'ho fatto tana' quasi da subito (per l'ennesima volta complice la copertina, mannaggia a loro) ma il libro resta comunque una lettura piacevolissima, leggera ma non banale.
CITAZIONI
-Un dolore recente è un coltello affilato. Recide i nervi, disconnette la realtà. La lama, se è tagliente, è compassionevole. Solo con il tempo, quando il filo comincia a smussarsi, arriva la sofferenza. Quella vera.
- Il maschio beta è raramente l'esemplare più forte o più veloce ma, essendo in grado di prevedere il pericolo, è numericamente superiore. Il mondo è guidato dai maschi alfa, ma se funziona è solo grazie alla capacità riproduttiva del maschio beta.Il problema (che poi era il problema di Charlie) è che l'immaginazione del maschio beta è diventata superflua nella società moderna. Come le zanne a sciabola della tigre, o come il testosterone del maschio alfa, è davvero troppa perché se ne faccia buon uso. Di conseguenza, molti maschi beta diventano ipocondriaci, nevrotici, paranoici, oppure sviluppano dipendenza da porno o da videogiochi.
-Più tardi, Charlie si sentì molto male per il fatto che la piccola avesse usato la parola "gattino" come un'arma, e pensò che un buon padre avrebbe tentato di dare una sorta di significato a quell'esperienza; avrebbe potuto ricavarne una lezione. Così, fece sedere Sophie con un paio di orsi di Peluche, un servizio di tazzine in miniatura contenenti del tè invisibile, un piatto di biscotti immaginari e due cani giganteschi provenienti dall'inferno, dando inizio alla prima, sincera chiaccherata padre-figlia.

domenica 27 maggio 2012

Gang bang

di Chuck Palahniuk
Editore Strade blu Mondadori
Prima edizione settembre 2008
Pagine 230


TRAMA
Cassie Wright decide di chiudere la sua carriera da porno-attrice battendo il record mondiale e andando con 600 uomini in una volta sola, per poi farne un film. Quello che rende ancora più particolare l'evento è che Cassie ha in mente di morire durante le riprese e di devolvere l'incasso del film  al figlio concepito durante il suo primo ciak molti anni fa e poi abbandonato. Tra quei seicento, ce n'è uno che dice di essere proprio il figlio abbandonato.
CONSIDERAZIONI

...si però dai, quest'uomo ha qualche problema, non è possibile concepire un libro del genere... o meglio, forse lo è, ma il finale è davvero grottesco oltre che morboso. Chi legge Palahniuk è preparato a tutto, quindi non è per pudicità che parlo ma per le assurdità delle situazioni che si vengono a creare. 
E dopo averne già letti altri 8 suoi mi arrogo la presunzione di dire che dal punto di vista della scrittura è molto meno brillante di altri. Ci potrà essere qualcuno che trova divertente la scelta dei titoli dei film, io però l'ho trovato umorismo spicciolo. Stavolta non mi è piaciuto tantissimo, forse il più brutto di Chuck.
CITAZIONE
Nell'istituto religioso che ha frequentato da ragazza, dice la signora Wright, tutte le allieve dovevano coprirsi le orecchie con una sciarpa. Questo perchè nella Bibbia di dice la Vergine Maria rimase incinta quando lo Spirito Santo le sussurrò all'orecchio. Orecchie come vagine. La convinzione che sia sufficiente sentire un'idea sbagliata per perdere l'innocenza. Un dettaglio di troppo e sei rovinata. Overdose di informazioni.
E' la verità.
Un'idea sbagliata può mettere radici in te e crescere.

giovedì 24 maggio 2012

Carnage

Carnage
(Francia\Germania\Polonia\Spagna 2011 commedia)
Regia di Roman Polanski
con Jodie Foster, Kate Winslet, Christoph Waltz, John C. Reilly

TRAMA
A causa di una lite un ragazzino di 11 anni colpisce un suo coetaneo con un bastone. I rispettivi genitori decidono di incontrarsi per risolvere la questione da persone civili. Ma dopo un inizio di banali convenevoli la discussione degenera in una lite senza fine.
CONSIDERAZIONI
Dunque, non so se è colpa mia oppure del regista che non ha saputo sviluppare meglio la ripresa, perchè devo dire che la scena finale, mi ha lasciata molto perplessa; fino a che poi ho scoperto di non aver prestato bene attenzione agli ultimi istanti del film che danno il senso a tutto quanto. Allora sì, che poi ho capito la genialità di questa pellicola. 
Gli attori, neanche ci fosse bisogno di dirlo, sono fenomenali, soprattutto Waltz, che con questo film avvalora ancora di più il suo mestiere.
Quattro personalità ben distinte, che all'inizio risultano egualmente stucchevoli, proprio per il finto buonismo che li contraddistingue (esercizio ben riuscito da parte del regista), salvo poi dimostrare la vera natura di ognuno; ed è allora che inizia il divertimento: inevitabile ridere dell'involontaria comicità che suscitano i genitori esasperati dal comportamento dei figli, ma soprattutto dall'educazione impartitagli. Inevitabile poi, che siano proprio le due donne a fomentare la lite, messe in discussione nel loro ruolo di madri, mentre i due padri quasi si spalleggiano della serie 'mal comune mezzo gaudio'.
Film per nulla noioso, nonostante sia stato girato interamente in una stanza, come forse voleva l'opera teatrale da cui è tratto. 
Un film che si poggia tutto sulla morale: su quanto sia meglio cercare di non prendersi troppo sul serio, e su quanto le parole alle volte, più che risolvere, complichino una situazione di per sè non così contorta.
CITAZIONE
"Vuole sapere in cosa credo io Penelope? Credo nel dio della carneficina, l’unico che comanda da sempre. Lei dovrebbe sapere meglio di tutti che la prima forma di diritto è la forza bruta"

martedì 22 maggio 2012

Ti prendo e ti porto via


Di Niccolò Ammaniti
Eizione Piccola biblioteca oscar Mondadori
Prima pubblicazione aprile 2000
Pagine 452

TRAMA
La vita di quattro persone si intreccia nel paesino di Ischiano Scalo: Pietro e Gloria, due ragazzini alle prese coi primi amori, il bullismo e la scuola; Graziano Biglia, consumato playboy  e Flora Palmieri, giovane professoressa, un pò solitaria e misteriosa.
CONSIDERAZIONI
Di solito quando finisco un libro, aspetto almeno un giorno o due prima di iniziarne un altro, perchè se il libro è tanto bello mi piace ripensarci su un pochino.
E' un bel libro in realtà, scritto bene, ed è difficile non rimanerne affascinati, ma è una storia che passato qualche giorno lascia il tempo che trova (forse perchè non mi sono immedesimata in nessuno dei personaggi). 
Era il primo libro di Ammaniti che leggevo, e nel mentre devo dire che mi ci ero appassionata parecchio; poi però, la storia ha preso una piega che francamente non mi aspettavo, e mi ha spiazzata un po'. Nonostante qualche perplessità è una lettura che mi sento comunque di consigliare, per la sua semplicità e profondità al tempo stesso.
CITAZIONI
-La famiglia Moroni assomigliava un po' a quelle popolazioni delle isole dei mari del Sud che vivono in uno stato di perenne apprensione, pronte ad abbandonare il villaggio appena riconoscono in cielo i segni premonitori dell'uragano. Allora filano a rifugiarsi nelle grotte e lasciano che le forze della natura si scarichino. sanno che il fortunale è violento ma di breve durata. Quando finisce, tornano alle loro capanne e con pazienza e filosofia rimettono in piedi quelle quattro assi che gli servono a coprirsi la testa.
-Non pensare a niente è molto difficile. 
Ci provi, ti strizzi le meningi e ti metti a pensare che non devi pensare a niente e ti sei già fottuto perchè questo è un pensiero.

lunedì 14 maggio 2012

L'uomo dei cerchi azzurri

(L'homme aux cercles bleus - Fred Vargas)
Edizione originale 1991
Collana Sile libero Einaudi editore
Pagine 238


TRAMA
Quasi ogni notte, un buontempone a Parigi disegna cerchi azzurri al cui centro si trovano oggetti dimenticati o buttati via, ed insieme ad essi la scritta 'Victor, malasorte, il domani è alle porte'. L'unico a prendere sul serio la faccenda è il commissario Adamsberg, che ha la straordinaria capacità di risolvere casi impossibili. Lo aiuteranno, oltre al detective Danglard, un'oceanografa che ha la strana abitudine di seguire persone a caso, e che una notte riesce ad individuare il famoso uomo dei cerchi azzurri. Quando al centro di uno dei cerchi una mattina troveranno un cadavare la ricerca inizierà a farsi più serrata. 
CONSIDERAZIONI
E' il primo romanzo che leggo della Vargas, e di sicuro ho capito che il suo punto forte è la caratterizzazione dei personaggi. Adamsberg, così come Mathilde sono due personalità molto particolari ed interessanti. A parte questo il libro non mi è piaciuto granchè, perchè se è vero che la trama riesce a trascinare per la sua semplicità e per l'ambientazione (che mi ricorda tanto un film di Hitchock), dall'altra parte è anche vero che si sviluppa in maniera inverosimile. Non voglio svelare più di tanto, ma credo che nella realtà sia piuttosto improbabile che l'assassino riesca a passare così inosservato, un colpo di scena sicuramente, ma ne va a discapito della verosimiglianza con la realtà, e questo stona parecchio, a mio avviso. In fondo, in un thriller, bisogna cercare di essere originali senza scadere nell'assurdo. Provo ad immaginarlo in una trasposizione cinematografica, dove le immagini parlano, e mi rendo conto che sarebbe un film molto rischioso. Non so, tre stelle mi sembrano più che sufficienti, soprattutto considerando che il colpevole è stato smascherato sulla base di pure supposizioni e nessuna prova apparente. p.s. una volta finito il libro sono andata a rileggermi tutte le parti che riguardavano il colpevole per vedere se ci fosse qualche passaggio da cui avrei potuto sospettare di lui: è stato divertente. 

CITAZIONI
- Si nasce e si crepa e nel mezzo ci si ammazza di fatica per perdere tempo facendo finta di guadagnarlo, e questo è tutto quello che ho vglia di dire sugli uomini.
-Adamsberg camminò fino a sera. Era l'unico modo che aveva trovato per fare una cernita dei proprio pensieri. Come se grazie al movimento del camminare i pensieri venissero sballottati quasi fossero particelle in un liquido. Finché le più pesanti non cadevano sul fondo e le più fini rimanevano in superficie.

sabato 5 maggio 2012

Pigmeo

di Chuck Palahniuk
(Pigmy 2009)
Editore Piccola biblioteca Oscar Mondadori
Pagine 238

TRAMA
Pigmeo è un tredicenne che viene da un paese straniero totalitario e terrorista non ben identificato. Approda negli USA grazie ad un programma di scambio studenti e finisce nella classica famiglia americana middle-class cristiana.  Addestrato fin dalla tenera età alle arti marziali, alla chimica ma soprattutto all'odio degli stati uniti, il compito di Pigmeo è quello di attuare un piano che provocherà milioni di morti.
CONSIDERAZIONI
Dispaccio primo. Inizia qui primo resoconto di operativo me, agente numero 76, scrive parole su libro luminoso schiacciando pulsanti con lettere di alfabeto. A scopo cronaca: testa di operativo me pensa che sua materia grigia frigge mentre questo agente legge libro di uomo pazzo.
Allora... premettendo che se non fossi stata una fan sfegatata di Chuck l'avrei lanciato dalla finestra, e che le prime 100 pagine è stato come tornare alle elementari e imparare a leggere, devo dire che il libro mi è comunque piaciuto. Una volta superato lo scoglio grammaticale, se uno ha la pazienza e la voglia di proseguire la lettura riesce ad entrare nella storia e ad appassionarvicisivicisivi...insomma quella roba lì. Lo scrittore ha esagerato, senza ombra di dubbio, ma non avendo sufficienti conoscenze di inglese per poter attribuire la colpa anche al traduttore (che per me è un santo visto il tipo di libro che ha dovuto tradurre), posso dire che se Palahniuk si fosse concentrato più sulla storia che sullo stile usato avrei preferito di gran lunga.
Storia romantica? bè, se la si vuole vedere così, in fondo Pigmeo è solo un ragazzino, addestrato o meno che sia a compiere il suo dovere di terrorista non bisogna dimenticarsi che è un bambino con un passato di privazioni e dall'infanzia decisamente poco serena. Provate ad immaginare cosa può succedere quando entra a far parte di una tipica famiglia americana (cristiana sì ma liberale e aperta al dialogo)? 
CITAZIONI
'Piedi di questo operativo cammina dietro a angoli, dentro valle coperta di oggetti, tutti oggetti vanta più economico. Tutti vanta più buono. Tutti oggetti dentro battaglia così che qualcuno adotta'.
' la vera intelligenza viene fuori quando smetti di citare gli altri'
'Ospite madre sbatte palpebra acquosa, sfrega becco grondante... spalle ha sussulto, scuote... Entrambi arto sussultante di ospite madre scaglia a scopo abbraccia questo agente. Abbranca torso di operativo me, comprime testa di questo agente dentro mezzo ghiandole mammarie di ospite madre. Inumidisce capelli di operativo me con molto di acqua di occhio. Risuona contrazioni, tu-tump, tu-tump, regolare sistematica convulsione da muscolo di cuore di madre dentro orecchio di questo agente.
Battito cardiaco fa battaglia con macchina di pensiero...'

giovedì 3 maggio 2012

Faces in the crowd - frammenti di un omicidio

Faces in the crowd - Frammenti di un omicidio
(thriller USA 2011)
Regia di Julien Magnat
con Milla Jovovich, Julian McMahon




TRAMA
In seguito ad un'aggressione Anna manifesta i sintomi della 'prosopagnosia', un deficit del sistema nervoso che le impedisce di riconoscere i volti delle persone. Anna quindi non è in grado di aiutare la polizia a trovare il serial killer che ha visto in faccia quando è stata aggredita, e non riconosce più nemmeno i suoi amici.
CONSIDERAZIONI
Rompo il mio silenzio cinematografico dopo un po' di mesi per spendere due parole su questo film che come thriller fa assolutamente schifo, ma come film comico è una perla da non lasciarsi scappare. Di seguito, anticipazioni sulla trama, che vi assicuro non vi rovinano nulla. Difatti, chi sia il colpevole è chiaro fin dalla sua prima apparizione nel film, figura anonima e totalmente fuori luogo della serie 'inserisco un personaggio a cazzo di cui nessuno sospetti e poi alla fine adatto la trama per fare in modo che il colpevole sia lui'. E' subito lampante che il colpevole sia quello lì, peraltro non saprei darvi nessun motivo in particolare, nessun indizio dato dalla trama, però è così. Poi, recitazione e doppiaggio a parte (su cui stenderei un velo pietoso) è proprio la struttura della trama a non stare in piedi. Già solo il fatto che la protagonista se ne torni a casa a piedi in una strada buia e desolata significa che te la vai a cercare, poi vieni aggredita, ti viene una malattia che non riconosci i volti delle persone, che cambiano di continuo ogni volta che sposti lo sguardo da un'altra parte....ok, ma cazzo! le voci dei tuoi amici non le riconosci? perchè cari miei, nel film il fidanzato della protagonista, non solo cambia volto per farvi immedesimare in quello che vede Anna, ma cambia pure la voce! e quindi lei si ritrova davanti non solo gli amici con un viso diverso, ma pure con una grande carriera da ventriloqui davanti a loro! e non lo sanno nemmeno.
Comunque, la ragazza va da una vecchia bacucca che le insegna a trovare in ognuno un particolare inconfondibile che le consenta di non sbagliare mai persona. Lei scopre che il volto del detective non cambia mai perchè ha la barba e se ne innamora. Se ne vanno in camporella e sto genio qua cosa fa? ma non va a tagliarsi la barba!!! lei non lo riconosce più, il serial killer che la stava tampinando perchè tanto era sicuro di non essere riconosciuto si veste come il detective e lei, quando si ritrova davanti tutti e due non sa a chi sparare perchè sono due gemelli, quindi ovviamente anche con la stessa voce e corporatura. Oltretutto, scappando, torna sul luogo della prima aggressione, perchè le avevano detto che c'era il 3x2 e le mancava solo un'altra aggressione per portarsi a casa un bel servizio di piatti in ceramica di capodimonte, e così già che correva tanto valeva andare proprio lì, in quel posto buio e desolato. Però, meno male che il detective era un genio, perchè salva la situazione ridisegnandosi la barba col sangue di naso e lei finalmente lo riconosce e...tutti vissero barbuti e contenti (non è vero, non finisce così, ma se lo volete vedere almeno il colpo di scena aahahahhahah finale ve lo lascio segreto, però quella del sangue di naso c'è davvero, giuro).
Ah, io comunque disgraziatamente un giorno soffrissi di prognopagnosia c'ho il marito col pizzetto....sto in una botte de fero!

lunedì 23 aprile 2012

L'isola dei segreti


Di Scarlett Thomas
(Bright your Things 2001)
Newton Compton editori
Pagine 323

TRAMA
Sei ragazzi (tra tanti) rispondono ad un annuncio su cui è scritto 'giovani menti brillanti cercansi per grande progetto' e  vengono selezionati per un colloquio. Senza ricordare nulla, se non che gli è stato offerto un caffè, si ritrovano su di un'isola deserta assieme in una casa in cui non manca quasi nulla. Non sanno come ci sono finiti e non sanno che cosa devono fare, solo che pare non ci sia nessuno modo di andarsene di lì.
CONSIDERAZIONI
Ho letto recensioni negative su questo libro perchè pare che sia privo di una trama accattivante e di colpi di scena, bè io non l'ho trovato assolutamente noioso, per niente.
Per tutto il tempo ho immaginato come sarebbe se fosse un film (proprio come fa Thea nel libro), e questo mi succede solo quando leggo un bel libro. E' vero, la storia non è pregna di pathos e colpi di scena come l'inizio dovrebbe promettere, ma la dedizione che la scrittrice mette nell'approfondire i caratteri dei personaggi è tale che la lettura non può che essere interessante. E poi è una storia semplice, non ci sono duemila personaggi e voli pindarici creati ad hoc per stupire il lettore per forza: 3 ragazzi e 3 ragazze su di un'isola deserta senza sapere per quale motivo sono finiti lì... e poi a dirla tutta, a me il finale è proprio piaciuto.
CITAZIONE
'Perchè lavorare per altri? Perchè uscire, per propria scelta, e farsi sfruttare? Il conto non le è mai tornato. Se vendi a qualcuno il tuo servizio, e loro ne traggono profitto, evidentemente ti vendi per un prezzo che è troppo basso. Ma ecco il punto davvero stupido: non puoi alzare il tuo prezzo perchè il mercato è di chi compra, fino al punto in cui è il tuo datore di lavoro che decide quanto pagarti. E dato che tutti questi datori di lavoro sono impegnati a fare soldi, ti pagheranno sempre meno di quanto vali.'





giovedì 19 aprile 2012

Incubi

Di Dean Koontz
(The door to december 1985)
Editore Sperling & Kupfer
Pagine 495

TRAMA
Melanie viene chiamata sulla scena di un delitto nel cuore della notte dalla polizia. Uno delle vittime è il marito, che anni prima aveva rapito la figlia ed era sparito nel nulla. Della figlia non c'è traccia, ma viene ritrovato il diario che il padre teneva e che riporta tutti gli esperimenti fatti su di lei in merito alle sue teorie sulla modificazione del comportamento. Qualche ora dopo la bambina viene ritrovata a vagare in stato di choc qualche isolato più in là. E' solo l'inizio di un incubo...
CONSIDERAZIONI
Premetto subito che ho abbandonato questo libro più o meno a pagina 80, e che ho deliberatamente scelto di non pubblicare l'immagine della copertina in quanto altamente spoilerosa, soprattutto per chi legge thriller da anni ma anche perchè basta fare 2+2 per capire come va a finire questa storia. Koontz scrive benissimo e mi aveva già conquistata con due suoi precedenti romanzi, ma stavolta il colpo di scena è stato rovinato forse dalla minuzia di dettagli regalati fin dalle prime pagine, che non lascia spazio a dubbi. Peccato.

Non è lui

Di Sophie Hannah
(The point of rescue - 2008)
Pagine 441
Thriller edito da Garzanti

TRAMA
Sally Thorning sta guardando la tv assieme al marito quando al telegiornale sente un nome che non avrebbe voluto più sentire: Mark Bretherick. L'unico uomo con cui ha tradito e che non aveva più voluto rivedere. Secondo il giornalista Mark ha perso la moglie e la figlia, in un sospetto suicidio-omicidio. Ma quello che la sconvolge di più è che la persona che lei conosceva come Mark non è quella che lei vede sullo schermo, nonostante tutti i particolari sulla sua vita coincidano perfettamente. Inoltre, la defunta moglie assomiglia moltissimo a Sally.
CONSIDERAZIONI
Lettura tutto sommato consigliata per la capacità con cui ha la scrittrice di tenerti incollata alla storia, non particolarmente originale, ma decisamente meglio di tanti libri dello stesso genere. Ci sono un pò troppi personaggi ed il finale speravo fosse diverso. Dò alla scrittrice ancora una chance, se il prossimo libro che leggo mi dà la stessa senzasione degli altri due, vuol dire che in fondo non è granchè.

mercoledì 1 febbraio 2012

Uno a testa


di Michela Volante
Pubblicato nel 2006
Editore Frassinelli
230 pagine


TRAMA
Una nuova legge varata nella Repubblica Commerciale cambia il modo di vivere dei suoi cittadini: ogni persona maggiorenne ha diritto ad un proiettile, da poter sparare a qualsivoglia persona senza conseguenze penali; una valvola di sfogo per garantire l'ordine sociale, seondo quanto affermato dalle maggiori cariche politiche: ininfluente il costo delle vite umane.
CONSIDERAZIONI
Ho letto che qualcuno ritiene questo romanzo una scopiazzatura mal riuscita del racconto di Robert Sheckley (The Seventh Victim), invece io credo che non lo sia affatto. L'idea della pallottola legale può anche ricordarlo ma in verità ci sono moltissime differenze che portano a tutt'altro sviluppo della trama.
Michela Volante scrive benissimo, è una lettura scorrevole, arguta e non priva di riflessioni sociologiche: del resto l'assassinio consentito dalla legge non può che sollevare un certo tipo di domande.
Cosa succederebbe se avessimo tutti quanti la possibilità di uccidere una persona senza il problema di finire in carcere? saremmo comunque in grado di farlo, o ci sentiremmo legittimati a farlo solo perchè ci è concesso? come si sviluppa la società nella Repubblica Commerciale a seguito dell'introduzione di questa legge? quali nuove relazioni si instaurano con le persone che ti stanno accanto?
Ne consiglio vivamente la lettura
CITAZIONE
'L'uno a testa accorciava la prospettiva, il poi si faceva molto più vicino perchè la nuova legge si era caricata in spalla il cartello FINE e lo aveva piazzato più in là dell'adesso.
Poco più in là lo è sempre stato, pensava Sean accendendosi una sigaretta, però finora la capacità tutta umana di ignorarlo, di fingersi eterni aveva prevalso'.

'Sapeva di aziende che si erano messe a produrre caschi leggerissimi e trasparenti, come bolle di scafandri e sapeva anche che gli sguardi scettici suoi e degli altri, del tutto simili a quelli che avevano accolto i primi telefonini, preludevano a un guardaroba da palombaro. Rabbrividì ancora'.

venerdì 27 gennaio 2012

Brava a letto


Di Jennifer Weiner
Titolo originale Good in bed (2002)
Editore Piemme
Pagine 412

TRAMA
Cannie Shapiro ha 28 anni, scrive per il quotidiano della sua città ed è grassa. Questo ultimo particolare non è un problema per lei, finchè non scopre che il suo ex-fidanzato, diventato giornalista di una famosa rivista di moda, le dedica un pezzo alquanto imbarazzante, su come sia stato difficile per lui amare una donna abbondante.
CONSIDERAZIONI
Lasciate perdere chi vi dice che è divertente, lasciate perdere chi vi dice che è scritto bene, i libri divertenti e scritti bene sono altri, non certo questo. Io l'ho trovato di una noia mortale, piena di falsi clichè e banalità sulle donne grasse. Non c'è bisogno di leggere questo romanzo per trovare sicurezza in sè stesse, basta un pò di buon senso. Risparmiate i soldi e il tempo per dedicarvi ad altre letture.

domenica 15 gennaio 2012

Il condominio


Di James G. Ballard
(High rise - Condominium 1975)
Editore Universale Economica Feltrinelli
Pagine 192

TRAMA
Un grattacielo londinese, costruito con le più innovative tecnologie, garantisce ai suoi residenti ogni confort e soddisfa tutti i bisogni delle famiglie, proprio come una piccola città; ma ben presto diventerà una sorta di prigione dorata dove si formeranno clan rivali e dove la più minima bega condominiale può essere oggetto di ripercussioni violente e gratuite: un luogo in cui sfogare i propri istinti primordiali.
CONSIDERAZIONI
Dopo aver letto la trama, le recensioni così positive su questo romanzo, dopo aver apprezzato altri romanzi dello stesso scrittore, mi duole moltissimo dire che ho fatto davvero fatica a terminare questo libro; l'ho finito per senso del dovere nei confronti di un argomento così interessante (la sociologia), ma si è rivelato un romanzo molto noioso, inutilmente ripetitivo e poco avvincente., così tanto che alla fine non mi riuscivo ad associare il nome del personaggio alle vicende che lo avevano caratterizzato nel romanzo, più anonimo di così si muore. Forse un breve racconto sarebbe stato sufficiente. Peccato.
CITAZIONE
'Il grattacielo aveva creato una nuova tipologia sociale, una personalità fredda e antiemozionale, insensibile alle pressioni psicologiche della vita di condominio, con esigenze minimali in fatto di privacy e capace di prosperare, come una macchina di nuova generazione, nell'atmosfera neutra. Era il genere di abitante che si accontentava di restare seduto nel suo carissimo appartamento a guardare la televisione senza audio, aspettando che i suoi vicini commettessero un errore. '

'Per molti versi, il grattacielo era il perfetto modello di tutto ciò che la tecnologia aveva fatto per rendere possibile l'espressione di una psicopatologia autenticamente "libera". '

'Gli inquilini del grattacielo restavano dov'erano, nascosti dietro le barricate nei loro appartamenti, cercando di preservare quel che restava della loro sanità mentale e di prepararsi per la notte. A quel punto anche le violenze si erano totalmente stilizzate, erano diventate freddi e casuali spasmi di aggressività. In un certo senso, la vita nel grattacielo aveva cominciato ad assomigliare a quella del mondo esterno: le stesse crudeltà e violenza celate entro una serie di cortesi convenzioni.'


venerdì 6 gennaio 2012

Dannazione


Di Chuck Palahniuk
Titolo originale Damned (Ottobre 2011)
Editore Mondadori - Strade blu
Pagine 252


TRAMA
Madison è una ragazzina di tredici anni, figlia di una coppia di attori famosi, ha sempre vissuto nel lusso. Una notte muore per overdose di marijuana e finisce, suo malgrado, all'inferno. Qui farà la conoscenza di alcuni suoi coetanei con cui inizierà un viaggio verso la dimora di Satana per capire come funzionano le cose laggiù.

CONSIDERAZIONI
ATTENZIONE, SPOILER!

Nel mezzo del cammin di nostra vita...

mi ritrovai di fronte ad una tredicenne (undicenne nella versione americana, chissà poi perchè hanno cambiato) simil Dorothy del mago di Oz/Frodo/Dante Alighieri/ Carrie (Stephen King), ma più smaliziata; ed insieme a lei un Palahniuk che grazie a Dio (mi scusi Satana, le abitudini sono dure a morire) ha ripreso a scrivere in maniera sublime, anche se per contenuti non così sublime come un tempo.
All'inferno ci ritroviamo le sue battute sarcastiche, la sua critica verso il mondo effimero e di facciata (anche la sua solita frase ricorrente, questa volta un pò forzata) ed uno stile che solo lui possiede, ma i suoi seguaci sono diventati lettori esigenti, e ora lui ha il grave compito di essere sempre all'altezza dei suoi esordi da scrittore,
Non paga del finale sono andata a cercare notizie al riguardo, e da un'intervista ho letto che ha pensato ad una trilogia, un pò signore degli anelli come spiega lui, quindi son previsti altri due libri, nel prossimo troveremo Madison in purgatorio, e nell'ultimo arriverà in Paradiso, quindi non mi resta altro che dire
Continua...

CITAZIONI
"A chiunque stia leggendo e non sia ancora morto, auguro buona fortuna. Sul serio. Continuate pure a mandar giù vitamine. Continuate a fare jogging intorno al laghetto del parco e a evitare il fumo passivo. Incrociate le dita... magari a voi la morte non capita."
"Io adoro il giovedì.."[..] "Somiglia al venerdì, ma senza tutta quell'ansia di uscire e divertirsi.É come la vigilia della vigilia di Natale, hai presente?Il 23 dicembre.."[..]Il giovedì é tipo un secondo appuntamento molto, molto riuscito, quando ancora pensi che forse il sesso non sarà male.."

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