martedì 13 luglio 2010

Vedi di non morire


Vedi di non morire
Josh Bazell
2009 - 322 pagine - Einaudi

TRAMA
La storia di Peter Brown, detto anche Pietro Brwna, detto anche Orso, entrato a far parte del programma protezione testimoni, ha un passato da mafioso ma si guadagna da vivere facendo il medico in un grande ospedale a Manhattan; si troverà a dover curare una sua vecchia conoscenza, la cui morte potrebbe riportare a galla il passato e mettere così a rischio la sua vita. Inizia una corsa contro il tempo.
CONSIDERAZIONI
Quando in copertina ho letto che il New York Daily News presentava questo romanzo come un film di Tarantino girato con la supervisione di Scorsese ho deciso che non potevo lasciarmelo scappare. Quando ho letto la prima pagina, ho capito che il Daily News c'aveva azzeccato in pieno (sì, è bastata la prima pagina). Il protagonista sembra il Dr. house catapultato dentro a Pulp Fiction, e il risultato è veramente strepitoso. Non sono amante dei medical thriller, o come diavolo si chiama questo nuovo genere, ma questo merita davvero di essere letto. Ha un ritmo incalzante, è una scrittura scorrevole e sagace, originale, pulp. Spero davvero di vederne il film, un giorno.
CITAZIONE
"Ah, la gioventù. E' come fumarsi una dose d'eroina, invece di tirarla su col naso. Svanisce così in fretta che neanche si crede di doverla ancora pagare."
"Chiamare un piercing alla lingua "chirurgia estetica" significa tirare un po' la corda, perchè non è una cosa cui vi sottoponete per avere un aspetto più gradevole. Lo fate perchè è tanta la vostra mancanza di affetto da spingervi a infliggere su voi stesse un dolore inaudito, pur di fare sapere a tutto il mondo come succhiate bene un uccello."

Legion

(Legion USA 2010 thriller\horror)
Regia di Scott Stewart
con Dennis Quaid, Paul Bettany, Lucas Black


TRAMA
Dio ha ormai perso la fiducia nel genere umano e decide di inviare i suoi angeli per dare inizio all'apocalisse. L'unica speranza dell'uomo risiede nel grembo di una donna, incinta di 8 mesi potrebbe mettere al mondo il nuovo Messia. Ad aiutarla sarà l'arcangelo Michele (Michael), che si è ribellato al volere di Dio.
CONSIDERAZIONI
Degno erede della corazzata Potemkin: una cagata pazzesca! Racchiude in sè tutti i più banali clichè del genere horror.
CURIOSITA'
Questo film è l'opera prima del regista Scott Stewart. In seguito ha girato Priest (il prete), sempre di genere horror e avvalendosi di nuovo della presenza di Paul Bettany.
CITAZIONE
"...tuttavia in mezzo a tutta questa oscurità vedo delle persone che non si fanno piegare, vedo delle persone che non si arrenderannno anche se vedranno sfiorire la speranza,delle persone che intuiscono che perdersi non è lontano dal ritrovarsi..."
VOTO 4

sabato 10 luglio 2010

Number 23

(The number 23 USA 2003 thriller)
Regia di Joel Schumacher
con Jim Carrey, Virginia Madsen, Logan Lerman


TRAMA
Walter Sparrow è un accalappiacani, è sposato ed ha un figlio. A causa del morso di un cane, il giorno del suo compleanno arriva tardi all'appuntamento con sua moglie, la quale, nell'attesa decide di comprargli un libro intitolato "the number 23" scritto da un certo Topsy Kretts. Il romanzo racconta l'ossessione del protagonista nei confronti del numero 23, e Sparrow sembra iniziare a manifestare la stessa ossessione.
CONSIDERAZIONI
Ah, che bel romanzo sarebbe stato, se fosse stato un romanzo. La voce narrante sembra leggere l'incipit di uno dei più bei thriller scritti finora, peccato che un libro non sia.
Jim Carrey è uno degli attori più versatili al giorno d'oggi, bravissimo nel raccontare l'ossessione del suo personaggio, l'atmosfera è onirica, tanto che non si capisce dove finisca il racconto nel racconto e dove inizi la vera ossessione del protagonista. Potrei citare le atmosfere alla Stephen King, ma questo film ha una nota più sofisticata, quel non so che in più (senza voler denigrare in meraviglioso S. King, il Maestro di tutti i più bei thriller anni 80\90).
Un film da vedere, per capire che Jim Carrey non è solo quello di Ace Ventura (anche se credo che ormai non ci sia più bisogno di ribadirlo).
GiustificaCURIOSITA'
Nella smorfia il numero 23 rappresenta "o scem", lo stupido.
Quando Sparrow si rifugia nella stanza 23, nell'insegna luminosa dell'hotel, compaiono solo le lettere H E L (hell=inferno), quando poi il protagonista scopre la verità e risolve i suoi problemi compaiono anche le altre due lettere O T
CITAZIONE
"Non esiste il destino, ci sono solo scelte da fare. Alcune scelte sono facili, altre no, e sono quelle che contano davvero, quelle che fanno di noi delle persone."
VOTO 8

giovedì 1 luglio 2010

Cronomoto


Cronomoto (1968)
Bob Shaw
Edizione Urania Mondadori

TRAMA
La moglie di Jack Breton muore assassinata per mano di uno psicopatico. Jack non si dà pace perchè convinto di essere in parte colpevole dell'accaduto e dopo nove anni trova il modo di riscrivere il passato viaggiando nel tempo, ma a quale prezzo?
CONSIDERAZIONI
Un favoloso racconto fantascientifico, una storia che verrebbe voglia di vedere al cinema, di quelle che ti fanno venire alla mente i vecchi film di genere anni 50 (anche se questo libro è ambientato negli anni 80). Una storia semplice ma efficace, una storia d'amore che valica il confine spazio-temporale e che coerentemente si trova a dover affrontare le differenze del tempo che è passato e che non si può cancellare.
Jack Breton vuole cambiare le sorti di sua moglie, ma non fa i conti con tutto ciò che ne consegue, perchè come è ben noto agli amanti della fantascienza , in questo romanzo fa fede la teoria del caos: il minimo battito d'ali di una farfalla è in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo.
CITAZIONE
"Aprendo gli occhi a un sole burroso, si stupì nel rendersi immediatamente conto che era sabato... fra le quattro principali suddivisioni del tempo, e cioè giorno, settimana, mese e anno, la settimana era la sola inventata dall'uomo... un animale attento, svegliato bruscamente dal sonno, poteva conoscere la posizione del sole, la fase della luna, o la stagione... ma avrebbe intuito che era sabato? No, a meno che il suo subcosciente non possedesse un orologio che segnava i sette giorni..."

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