martedì 19 ottobre 2010

Saltatempo



Saltatempo

Stefano Benni
Universale Economica Feltrinelli (2001)
272 pagine

TRAMA
Sono gli anni 50 e Saltatempo è un ragazzino che vive col papà falegname in un paesino di campagna. Durante il tragitto verso la scuola incontra Dio, che gli regala un dono: l'orobilogio, una sorta di orologio interno al suo corpo che gli permette di spostarsi avanti e indietro nel tempo e vedere cosa succede nel mondo.
Seguiremo Saltatempo nelle sue avventure, lo vedremo crescere e approcciarsi alla politica, alla scuola e ai primi amori.

CONSIDERAZIONI

"...che fine hai fatto

ti sei sistemato
che prezzo hai pagato
che effetto ti fa
vivi ancora in provincia
ci pensi ogni tanto alle rane?
l'ultima volta ti ho visto cambiato
bevevi un amaro al bancone del bar
perchè il tempo ci sfugge
ma il segno del tempo rimane"
Baustelle

Romanzo bellissimo, ogni volta che lo prendevo in mano mi veniva in mente questa canzone dei Baustelle. E' un'epoca che non ho vissuto, quella che racconta Benni, ma è come se ci fossi dentro, incredibile come riesce a trascinartici. E ti rendi conto che in fondo, i giovani di allora non sono poi tanto diversi da quelli di adesso (la parte sana per lo meno).
Saltatempo è il protagonista, che col suo orobilogio passa da un'epoca all'altra, vedendo passato e futuro. Saltatempo siamo noi lettori, che ripercorriamo un'epoca.

Una favola meravigliosa densa di emozioni e riflessioni sulla vita. Il racconto di un paese e dei suoi abitanti tanto strani quanto reali. Benni mi piace sempre di più, e questo è il suo libro migliore.

CITAZIONE

"Le cose muoiono: questa è la prima cosa che non puoi cancellare, una volta che l'hai davvero scoperta. Le cose guariscono, le cose ricominciano, le cose tornano. Questa è la cosa bella da tenere in testa, ma non la puoi avere per sempre, la speranza fa il gioco del sole nel bosco, sparisce, riappare un attimo, poi di nuovo è ombra e scuro."

"Bisogna assomigliare alle parole che si dicono. Forse non parola per parola, ma insomma ci siamo capiti."

"Ci sono momenti nella vita che uno non si rende conto di essere ridicolo e sciocco, non puoi cancellarli dal curriculum, poi ti risveglierai, li ricorderai con un po' di vergogna, ma la vergogna è qualcosa che ci attacchi dopo."



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