lunedì 14 maggio 2012

L'uomo dei cerchi azzurri

(L'homme aux cercles bleus - Fred Vargas)
Edizione originale 1991
Collana Sile libero Einaudi editore
Pagine 238


TRAMA
Quasi ogni notte, un buontempone a Parigi disegna cerchi azzurri al cui centro si trovano oggetti dimenticati o buttati via, ed insieme ad essi la scritta 'Victor, malasorte, il domani è alle porte'. L'unico a prendere sul serio la faccenda è il commissario Adamsberg, che ha la straordinaria capacità di risolvere casi impossibili. Lo aiuteranno, oltre al detective Danglard, un'oceanografa che ha la strana abitudine di seguire persone a caso, e che una notte riesce ad individuare il famoso uomo dei cerchi azzurri. Quando al centro di uno dei cerchi una mattina troveranno un cadavare la ricerca inizierà a farsi più serrata. 
CONSIDERAZIONI
E' il primo romanzo che leggo della Vargas, e di sicuro ho capito che il suo punto forte è la caratterizzazione dei personaggi. Adamsberg, così come Mathilde sono due personalità molto particolari ed interessanti. A parte questo il libro non mi è piaciuto granchè, perchè se è vero che la trama riesce a trascinare per la sua semplicità e per l'ambientazione (che mi ricorda tanto un film di Hitchock), dall'altra parte è anche vero che si sviluppa in maniera inverosimile. Non voglio svelare più di tanto, ma credo che nella realtà sia piuttosto improbabile che l'assassino riesca a passare così inosservato, un colpo di scena sicuramente, ma ne va a discapito della verosimiglianza con la realtà, e questo stona parecchio, a mio avviso. In fondo, in un thriller, bisogna cercare di essere originali senza scadere nell'assurdo. Provo ad immaginarlo in una trasposizione cinematografica, dove le immagini parlano, e mi rendo conto che sarebbe un film molto rischioso. Non so, tre stelle mi sembrano più che sufficienti, soprattutto considerando che il colpevole è stato smascherato sulla base di pure supposizioni e nessuna prova apparente. p.s. una volta finito il libro sono andata a rileggermi tutte le parti che riguardavano il colpevole per vedere se ci fosse qualche passaggio da cui avrei potuto sospettare di lui: è stato divertente. 

CITAZIONI
- Si nasce e si crepa e nel mezzo ci si ammazza di fatica per perdere tempo facendo finta di guadagnarlo, e questo è tutto quello che ho vglia di dire sugli uomini.
-Adamsberg camminò fino a sera. Era l'unico modo che aveva trovato per fare una cernita dei proprio pensieri. Come se grazie al movimento del camminare i pensieri venissero sballottati quasi fossero particelle in un liquido. Finché le più pesanti non cadevano sul fondo e le più fini rimanevano in superficie.

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