domenica 10 maggio 2009

Elogio al bianco e nero

Aaaahhhh, che bello accendere la tv e vedere che danno bel film in bianco e nero, uno di quelli che riconosci anche a occhi chiusi: per quel rumore non ben definito, per quei dialoghi così sovraccarichi di sentimento, per quelle musiche con gli inconfondibili strumenti ad arco che rendono tutto più chiaro nella nostra mente.
E’ inutile, film così non se ne faranno più, e il motivo è proprio perchè la tecnologia si evolve, migliora sè stessa e rende tutto più simile alla realtà: ma si perde per strada l’atmosfera.
I film in bianco e nero non stufano mai, per quanto tu abbia visto e rivisto una pellicola sarà sempre un piacere ritrovarla in tv, più di qualsiasi altro film dei giorni nostri.
Pensiamo al piacere nel vedere in onda Totò, alla suspance ricreata nei film di Hitchcok o agli horror anni 40/50, che meraviglia. Chi ci può ridare tutto questo oggi? Nessuno credo, e il solo tentativo di imitarli è di per sè già un fallimento.
La tecnologia però ha permesso anche di conservare meglio ciò che un tempo non era eterno. La digitalizzazione, il restauro, faranno in modo che anche i nostri figli e nipoti potranno godere di quella che è la storia del cinema.
Per chi volesse capire meglio il perchè di questo mio sconfinato amore verso il bianco e nero consiglio la visione dei seguenti film:
- Rebecca la prima moglie e Psycho di Alfred Hitchcock(1940/1960-thriller)
- Il villaggio dei dannati di Wolf Rilla (1960-fantascienza)
- La parola ai giurati di Sidney Lumet (1957-drammatico)
- L’ultimo uomo della terra di Sidney Salkow e Ubaldo Ragona (1964-horror)
- Testimone d’accusa di Billy Wilder (1957-giallo)
- La banda degli onesti di Camillo Mastrocinque (1956-commedia)
- Il vedovo di Dino Risi (1959-commedia)

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